val viola
Circondata da maestosi giganti di roccia arrotondati dai ghiacci del gruppo Piazzi-Campo, la Val Viola prende vita dalle acque del torrente Viola, il cui corso serpeggia tra i pascoli e le praterie alpine, per poi segnare più incisivamente la valle nei pressi di Arnoga, dove i boschi di larici secolari quasi toccano il cielo.
La Val Viola si estende per oltre 60 kilometri quadrati e nel suo tratto orientale confina con la Svizzera, più precisamente con la Valle di Poschiavo. È un Sic (Sito di Importanza Comunitaria) ed un geosito, ovvero un bene geologico di rilevanza nazionale, certificato in accordo al protocollo Unesco. Importanti diramazioni della Val Viola sono la Val Minestra, che conduce verso Livigno, e la Val Dosdè, dominata dall’omonima vedretta. Particolarmente ampia è la rosa delle possibili escursioni, apprezzabili sotto il profilo naturalistico-ambientale.
Anticamente questa valle fu una delle più agevoli porte di accesso al Bormiese dall’Engadina, attraverso la Valle di Poschiavo e la Val di Campo, e dalla media Valtellina, attraverso la Val Grosina e il passo di Val Verva.
Ancora oggi la Val Viola è punteggiata di dimore storiche e antiche malghe dove, nel periodo estivo, sono praticate le attività tradizionali legate alla pascolo del bestiame, alla mungitura e alla produzione di formaggi d’alpe.
La presenza dell’uomo è quindi parte integrante della valle: una presenza discreta che convive con l’ambiente all’insegna di un profondo e sentito rispetto per la natura.